Testimonianze
La conversione di Saverio
Pubblicato: venerdì 20 marzo 2009
Che bello! Che gioia ma anche che emozione parlare a voi, fratelli in Gesù, della mia storia ma soprattutto delle meraviglie che il Signore ha fatto per me! Sono molto felice e davvero il Signore mi riserva grandi sorprese!! E davvero non posso che ringraziare il Signore per questo servizio a cui mi ha chiamato! Mi presento, mi chiamo Saverio sono di Pisa e ho 26 anni. La mia famiglia è splendida, ho un fratello più piccolo e ho vissuto la mia infanzia nella serenità e nell'amore. Tuttavia i miei genitori, ma anche i miei nonni, sono atei. Non credono in Dio e soprattutto non credono, anzi hanno un certo risentimento, verso la Chiesa. Così quando sono nato non mi hanno battezzato, rimandando la questione a: “Quando sarà grande e potrà decidere da solo!”. Vi ripeto la mia vita è stata serena anche se sono sempre stato un ragazzo molto ansioso e spesso anche insicuro. Un ragazzo normale, né troppo “tremendo” né troppo “calmo”. Spesso però mi ritrovavo la sera davanti al mio diario, mi piace moltissimo scrivere, e mi chiedevo “Perché?” come nella canzone di Ligabue! “Perché?”. A volte accusavo Dio di non essersi fatto presente nella mia vita. Mi chiedevo. “Perché mi hai messo qui?”. “Cosa vuoi da me?”. “Perché sono solo?”. Tuttavia non mi era mai passato per la mente di entrare in Chiesa anche perché pur rispettando la religione a casa mia mi hanno sempre detto che: “I preti sono in realtà un centro di potere per soggiogare le perosne” e che “La religione è roba per deboli. Avessi almeno io qualcosa in cui credere vivrei meglio no?!”. Fino all'età di 21 anni sono entrato in una Chiesa, a parte per motivi turistici, tre volte: due matrimoni e un funerale. Chiaramente non conoscevo nemmeno una preghiera: Ave Maria, Padre Nostro? Niente. Gesù? Nominato in qualche libro di scuola. Forse. Passavo le mie giornate a studiare e con le mie due passioni: scrivere e suonare. E proprio il pianoforte, o meglio la tastiera, è stato il veicolo con il quale oggi posso dire: “Gesù sei il Signore”. Sì, perché suonavo in un gruppo rock e una delle problematiche quando si sona in complessi simili è trovare una struttura dove suonare. Un posto. E trovammo questo posto in un ex asilo della Chiesa di San Frediano. Così conobbi Don Riccardo, il parroco di questo piccolo paesi in provincia di Pisa, e mi promisi una missione: SPRETARLO. Eh, sì 5 anni di filosofia, tanti libri, studi classici. Cosa ci vuole per smontare le credenze cattoliche? L'avevo presa quasi come una missione. Dimostrerò a Don Riccardo che sta “sprecando la sua vita che deve smettere di fare il prete”. Lo facevo per lui! Così con la scusa di prendere le chiavi mi fermavo a parlare con il parroco. Ponevo le domande e le dimostrazioni più complesse e ogni volta, non c'era verso, me le smontava tutte. Non solo ma me le smontava parlando non di grandi concetti (anche se logicamente il suo ragionamento era sempre perfetto) ma di “amore” di “sacrificio” di questo “Dio che tanto ama”. Alla fine delle nostre chiacchierate mi diceva spesso: “Saverio una volta vieni a suonare l'organo in Chiesa”. “Don Riccardo non ho mai visto una messa dall'inizio alla fine. Come faccio a suonarla?”. “E allora vieni un mercoledì. C'è un gruppo, il Rinnovamento, sono pochi. Pregano. Porta la tastiera”. Saremo andati avanti così quasi un anno. Io con le mie dimostrazioni lui con le sue parole d'amore. Poi un giorno, era il 10 gennaio 2001, il giorno del mio compleanno ero molto triste. Mi sentivo solo, nessuno mi aveva fatto gli auguri e un po' per caso, un po' riconoscenza verso quel povero Don Riccardo decisi di andare a questo Rinnovamento. Che regalo eh fratelli?!?!? Mi ricordo tutto. Entrai in questa sala. C'erano poche persone. Pregavano e io zitto zitto con gli occhi bassi. Ad un certo punto tutti per mano iniziarono a recitare il Padre Nostro. E io, che proprio non la sapevo, invece che sentirmi a disagio provai una gran voglia di piangere. Vedrete che questa cosa di piangere è davvero una costante nella mia storia con Gesù. Alla fine della preghiera, un fratello, Renzo di Bientina – tanti di voi lo conoscono – mi disse: “Te ragazzo incontrai Gesù”. Gesù chi? Chi è Gesù? Chi ne ha mai sentito parlare? Mah!?! Fatto sta che in macchina tornado a casa mi sentivo felice. Mi sembrava tanto strano. “Saranno state 10 persone stonate” eppure c'era qualcosa che non mi sapevo spiegare. Tornai anche il mercoledì successivo e poi quello dopo ancora senza nemmeno ben capire perché. Iniziai a fare amicizia con Leone e Riccardo che guidavano il gruppo e iniziai a sentire i Cd del Rinnovamento e a cantarli. L'incontro, il primo vero incontro, però con lo feci ad una giornata regionale pochi giorni dopo a Pistoia. Mi ricordo solo che circondato da tante persone e mi ricordo che dal palco il prete che guidava la preghiera che disse: “Ora qui c'è Gesù”. E allora chiusi gli occhi, mi ingocchiai e dissi solo questo: “Bene, allora parlami”. E mi ha parlato. Al cuore, ma mi ha parlato. Non so dirvi, non so spiegarvi che cosa successe. Ricordo solo che scoppia a piangere a dirotto. Gesù, Dio, era lì e mi aveva accettato. Mi aveva amato. Mi sentivo amato come non mai. Non ero più solo. Vi rendete conto? Io alla fine che avevo fatto? Niente. Ero solo andato lì a quel raduno a quella convocazione. Niente di più. Sentivo un bisogno incredibile di Ringrazialo con tutto il cuore della mia vita, della mia famiglia, dei miei amici, di tutto quello che avevo. Mi ero innamorato!!!!!! Eh, sì quando ci si innamora non si vede tutto splendido! E così io mi ero innamorato improvvisamente di Gesù! Tuttavia non posso dire che mi sono convertito quel giorno perché non c'è mai stato un giorno preciso in cui ho detto “Mi sono convertito”. E' stato un cammino giorno dopo giorno con delle punte. Un'altra di queste punte è stata la convocazione di Rimini sempre del 2001. Appena misi piede nello stand ero così contento che appena entrato c'erano i canti di accoglienza iniziai a piangere. Ho smesso 4 giorni dopo!! Tanto che tornai a casa con due occhi gonfi che la mia mamma mi disse: “Certo, tutti i giorni in discoteca!!!”. I miei amici mi chiamavano “Fontana”. E questo pianto quanto mi ha fatto bene quanto mi ha lavato. Quanto mi ha cambiato fratelli! Quanto!!?!?! Quanto ho pianto soprattutto di gioia. Capite che cosa significa scoprire d'improvviso a 21 anni che tutto ha un senso?!?! Che tu hai un senso?!!?! Che c'è Dio. Che ha un Nome, ti ama ed è morto per me. Per me! Per Saverio! Che scoperta grande! Allora capite perché posso dire: “Che meraviglie allora ha fatto il Signore per me!”. Sapete soltanto 3 giorni fa ho poi scoperto che questo pianto non è stato edificante solo per me ma anche per i miei fratelli che hanno visto in questo pianto a dirotto, hanno vissuto le meraviglie che il Signore stava compiendo in me in diretta! Iniziai ancora un cammino più profondo fino a quando partecipai al seminario di effusione. E anche l' ancora un picco. 17 dicembre 2002. Sono inginocchiato e prego. Ormai do del Tu al Signore. Avevo deciso anche di farmi battezzare, comunicare e fare la cresima. Però ecco l'ultima grande tentazione. Sono lì che prego ad occhi chiusi. Ed a un tratto sento il “VUOTO”. Il niente. Apro gli occhi e dico: “Che ci faccio qui!??!” “Io non credo”. “Mamma mia dovrò salutare tutti e dire che mi sono sbagliato. Che non ci credo”. Mi sento come due anni prima! Esattamente come prima! Stavo per alzarmi quando mi venne in mente che Don Riccardo aveva detto spesso. “Se siete tentati chiudete gli occhi e continuate a pregare”. Chiusi gli occhi. Strinsi i pugni. E mi immaginai come un fiume da attraversare. Dovevo scegliere o saltare per attraversarlo oppure rimanere sulla mia sponda. Non volevo saltare. No! Finché ad un certo punto vidi come una mano. L'afferrai, come nei film, e decisi di saltare. Tanto per cambiare iniziai a piangere a dirotto! Con quel salto avevo scelto, mi ero convertito. Ecco la mia effusione! Ecco la mia conversione! Poi il 15 aprile 2003, la notte di Pasqua ecco il grande giorno. Davanti a Gesù, davanti a tutta la Chiesa , ai fratelli che per me sono una famiglia. Davanti anche alla mia famiglia “di sangue” che nel corso degli anni da “prendermi costantemente in giro” (si farà prete dice la mia mamma!) aveva ha mutato atteggiamento e ogni tanto mi chiedeva qualcosa del mio “strano” Dio e delle cose strane che provo io per Lui. Quella notte, quel 15 aprile, io sono nato nel Signore. Ed è stata una festa per me e credo che sia stata, e questo mi riempie di Gioia anche una grande festa per il Signore. Chissà che campane hanno suonato in cielo! Era una festa di Dio organizzata per me! E ora sono fra voi a parlarvi delle meraviglie del Signore. E davvero non so come faccio a non piangere ancora! Per chiudere due considerazioni. Spesso in tanti mi chiedono ma cosa hai provato a farti battezzare da grande? Tante emozioni. Ricordo mia nonna che gridava durante il gesto della pace in cui ho dato più baci e abbracci che in tutta la mia vita: “E' mio nipote!” “E' mio nipote!”. Ho provato tante cose una gran pace, un grande amore. Ma soprattutto mi ricorderò sempre il profumo dell'unguento della Cresima. Un profumo che mi resi conto essere quello di Gesù. E allora un invito soprattutto ai giovani a far davvero sprigionare questo profumo. A farlo diffondere con la gioia di Gesù. Senza avere paura. E davvero concludo. Io ho amato Gesù con il cuore e poi con la testa. Con la testa anzi è stato tanto difficile accettarlo. Il mio cuore batteva per lui ma la mia testa non lo capiva. Avevo paura di essere “un debole”. Avevo paura di diventare “fanatico”, “chiuso”, “ottuso”, “bigotto”. Avevo paura di lasciare abitudini, pensieri, e tante altre cose. Quando morì il grande Papa Giovanni Paolo II andai a Roma. E nonostante avessi spesso sentito il suo famoso discorso in cui diceva. “Non abbiate paura!”. In quel momento capii che davvero non dovevo aver paura di niente. Anche lì iniziai a piangere nella cattedrale dove si teneva la veglia. E allora, da piccolo servo e da piccolo fedele, ma da ragazzo vi dico: “Ragazzi, non abbiate paura! Di portare il profumo di Dio che avete ricevuto nella cresima!”. “Non abbiate paura perché Gesù davvero compie delle meraviglie!”.
La Madonna delle Grazie
Tutti tuoi, o Maria
Sante Messe
Feriale e Sabato festivo: Ore 18
Festivo: Ore 8 - 9.30 - 11.30
Sante Confessioni
1° Venerdì del mese: 9.30-11
Ogni sabato: 9.30-11 e 17-18
Adorazione
Sabato: Ore 17-18
Domenica: Ore 7-8
3° Giov. del mese: 21.15-22.30
1° Ven. del mese: 17-18 e 21-22
Santo Rosario
Ogni giorno mezz'ora prima della S. Messa pomeridiana.
Il giovedì nelle famiglie: 21.15
Grande liturgia
Con preghiere di lode, consolazione, guarigione, liberazione e S. Messa solenne, 1° Venerdì del mese, ore 21-23
Tutti i mercoledì
Ore 21.15: Preghiera di Lode e catechesi in sala parrocchiale o nel chiostro della canonica.
Primo Martedì del mese
Ore 17: Santo Rosario meditato
Ore 18: S. Messa per i defunti Opera Dottrina Cristiana
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