Sant'Antonio di Padova
I miracoli
Pubblicato: martedì 31 marzo 2009
I miracoli del Santo
Sant'Antonio è conosciuto come il Taumaturgo, ovvero l’operatore di prodigi. Meglio noto come il Santo dei miracoli. Miracolo deriva dal latino mirari, provar meraviglia, stupore. Indica un evento che sorprende chi ne è testimone diretto o indiretto. Nell'ámbito della teologia cattolica il miracolo viene definito come un fatto sensibile (che cioè viene udito, visto, toccato, sperimentato dalle persone), operato da Dio per lo più tramite un santo. Fatto che va o contro, o si situa sopra, oppure al di fuori delle comuni "leggi" della natura, come sono recepite in un determinato ambiente ed epoca.
O mio protettore, rispondi alla fiducia che ho sempre riposto nella tua intercessione presso Dio.
Il giumento (la mula)
Sant'Antonio girava l'Italia e l'Europa per predicare e convertire. Erano tempi in cui tanti si allontanavano dal Cristianesimo ufficiale per seguire gruppi eretici. Antonio era colto, conosceva profondamente il Vangelo ma sapeva parlare semplicemente al cuore di tutti. Si racconta che non ci fosse nessuno più convincente di lui nel convertire gli eretici. Un gruppo di questi eretici non credeva che Gesù fosse veramente presente nell'Osta consacrata. Frate Antonio un giorno si trovava a Tolosa e, in una piazza parlava con un contadino di questi argomenti.
Il contadino non riusciva a credere ed era convinto fermamente delle sue opinioni. Antonio era altrettanto fermo nelle sue idee. I due discutevano animatamente da parecchio tempo quando il contadino lanciò una sfida al frate e gli disse: "Lascerò la mia mula senza cibo per tre giorni e poi ci incontreremo. Io le offrirò del fieno e tu gli offrirai l'Ostia. Se la mula sceglierà l'Ostia, io crederò a quello che dici".
Il contadino credeva di aver chiuso la bocca al frate ma Antonio si presentò all'appuntamento dopo tre giorni. Stava dicendo messa quando arrivò il contadino con la mula affamata, prese l'Ostia in mano e la alzò al cielo.
Il miracolo: la mula non guardò nemmeno il fieno e si inchinò di fronte all'Ostia. Questo fu il primo miracolo di Sant'Antonio.
La predica ai pesci
Non tutti credevano a Sant'Antonio, alcuni lo prendevano in giro e scherzavano su di lui. Un giorno il Santo si trovava a Padova e come al solito predicava e parlava di Dio. Attorno a lui si raccolse una piccola folla. C'era chi lo prendeva in giro, chi non lo ascoltava. Nessuno di quel gruppo voleva capire il messaggio che il Santo stava comunicando. Come potevano credere che quell' uomo parlasse a nome di Dio? Antonio si girò verso il fiume e diede le spalle alla folla. Iniziò a parlare. Chi prima lo prendeva in giro, certo ora rideva ancora più forte. Il frate è folle, parla ai pesci?
Si, Sant'Antonio parlò ai pesci . E i pesci vennero a galla, quasi uscirono dall'acqua per sentirlo. Chi sfotteva il Santo rimase in silenzio, il prodigio aveva colpito tutti.
Quell' uomo parlava davvero in nome del Signore.
Amiamo "la predica ai pesci" perchè è un miracolo semplice, fatto per sbalordire, per ridimensionare l'arroganza.
Il miracolo del piede riattaccato
A Padova c'era un ragazzo, Leonardo, che aveva litigato con sua madre. In un momento di rabbia folle il ragazzo colpì sua madre con un calcio, ma poi pentito andò a confessarsi da Frate Antonio. "Padre, ho colpito mia madre con un calcio, l'ho fatta cadere.
Antonio lo rimproverò duramente ricordandogli le parole del Vangelo e dicendo che sarebbe stato meglio per lui perdere il piede che la propria anima. Leonardo tornò a casa disperato e prese alla lettera le parole del Santo: si tagliò il piede
Quando Antonio seppe del fatto corse dal ragazzo e capì il suo profondo pentimento. Chiese allora aiuto a Dio, prese il piede staccato e lo riattaccòQuando noi oggi ricordiamo questo miracolo pensiamo alla forza del pentimento e della fede, per questo ringraziamo Antonio.
Il cuore dell'avaro
Sant'Antonio faceva miracoli per aiutare ma anche per insegnare. Questo è uno dei miracoli che si tramandano.
Durante un funerale un vecchio avaro stava per essere sepolto nel cimitero della piccola cittadina.
Stavano per calare il corpo nella fossa quando Sant'Antonio arrivò gridando. "Non seppellitelo in terra consacrata" gridava, "Quell'uomo non ha il cuore". Nei vangeli è scritto: "Dov'è il tuo tesoro, lì è anche il tuo cuore."
Antonio disse di guardare nel petto dell'uomo.
Subito venne aperto il petto del morto con un coltello e si vide che non vi era traccia del suo cuore. Il Santo disse che avrebbero trovato il cuore nella sua cassaforte. Subito la folla corse a casa dell'avaro e, aperta la cassaforte, si trovò il cuore del vecchio.
Il miracolo del neonato che parla
Per Sant'Antonio la famiglia era importante? Si, questo miracolo ce lo mostra.
Un uomo era tormentato dalla gelosia. Sua moglie era fedele e gli aveva appena dato un bambino, ma il demone della gelosia stava per distruggere quella famiglia.
L'uomo non voleva riconoscere il figlio, continuava a dire "Non è mio, lei mi ha tradito ed il figlio è di un altro". Fu così che la moglie disperata andò da frate Antonio e gli chiese di difendere la sua famiglia facendo ragionare il marito. Quando il Santo arrivò in casa della coppia il marito urlava in preda alla gelosia e la donna teneva in braccio il piccolo nato da pochi giorni. Antonio non si rivolse al padre ma al bambino: "Dì, chi è tuo padre?". Il piccolo iniziò a parlare come se fosse un ragazzo di dieci anni e si rivolse al padre: "Sei tu mio padre"
Il miracolo del pane
Si dice che questa istituzione sia nata in un'oscura bottega di Tolone, dove alcune persone afflitte da mali morali, patrimoniali e fisici avevano promesso che se sant'Antonio li avesse salvati da quelle afflizioni, avrebbero dato in cambio una certa quantità di denaro, consentendo di distribuire del pane fresco a molti poveri. Altri sostengono, invece, che nacque per un prodigio avvenuto poco dopo la morte del Santo, miracolo compiuto risuscitando un bimbo che era annegato per negligenza della madre. Questa, disperata, aveva fatto voto al Santo che se il bambino avesse ripreso vita, lei avrebbe dato ai poveri tanto frumento quanto era il peso del bambino.
Comunque sia, la Provvidenza diffuse in tutto il mondo questa pia pratica, portando molte persone a promettere a sant'Antonio una certa quantità di pane per le persone più povere, se avessero ottenuto la liberazione da mali spirituali o fisici. Ottenuta la grazia, il beneficato deponeva riconoscente nella cassetta del Santo, presente in chiesa, una somma di denaro corrispondente al pane promesso.
Per questo spesso Sant'Antonio, che anche in vita fu generoso sostentatore dei più miserabili, viene rappresentato in atto di dare del pane ai poveri e in special modo ai bambini.
Sant'Antonio mi ha rimandato il biglietto dalla finestra!!!
Tanti altri sono i racconti su questa tematica, che riguardano spesso bambini portatori di malattie all'epoca incurabili, ma certamente il più curioso racconto è il seguente:
"Verso la metà di maggio del 1894 una signora si trovava nella carrozza d'un treno in compagnia di altri viaggiatori. Eran passate quattro ore dalla partenza, quando la signora si accorse d'aver smarrito il biglietto di viaggio: e avendola aiutata nelle ricerche quanti erano nella stessa carrozza, ne rovistarono ogni cantuccio; ma inutilmente. "Sant'Antonio trovatelo voi!" — esclamò con vero slancio di fede la pia signora. Scoppia un'ilarità irrefrenabile a queste parole ed uno di quegli increduli viaggiatori si permette di aggiungere: "Sicuro! Signora, Sant'Antonio glielo rimanderà da uno dei finestrini!" La buona signora tutta mortificata da questo lazzo, vergognosa d'aver esposta agli scherni di quegli increduli la fede che aveva nel Santo, crede bene di tacere, fa la sua promessa e prega il Santo in cuor suo. Dopo qualche minuto il treno si ferma ad una stazione, e poco dopo, ripreso il cammino, ecco si presenta allo sportello uno dei verificatori, montando sulla predella della carrozza. Al vederlo la signora più che mai si smarrisce, cerca per l'ultima volta il suo biglietto, essendo per lei gravosissimo di doverlo ripagare. Uno di quei viaggiatori dice: "E' proprio inutile, Signora, lei non ha il suo biglietto, lo sa benissimo che lo ha perduto!" A queste parole, dette tra le risa generali e villane, il verificatore soggiunse: "Lei ha perduto il suo biglietto? Per quale destinazione?" - la signora gli nomina la città - "Ebbene, stia tranquilla: il suo biglietto è stato trovato sul marciapiede della stazione di partenza: ho ricevuto a quest'ultima fermata un telegramma che me ne avvisa." E senz'altro le porse dal finestrino un foglio di riscontro che sostituiva il biglietto. La buona signora ringrazia con effusione il verificatore, e, rivolgendosi a quello dei viaggiatori che alla sua incredulità aveva aggiunto il sarcasmo gli dice: "Lei l'ha indovinata: Sant'Antonio mi ha rimandato il biglietto dalla finestra!!".
Sante Messe
Feriale e Sabato festivo: Ore 18
Festivo: Ore 8 - 9.30 - 11.30
Sante Confessioni
1° Venerdì del mese: 9.30-11
Ogni sabato: 9.30-11 e 17-18
Adorazione
Sabato: Ore 17-18
Domenica: Ore 7-8
3° Giov. del mese: 21.15-22.30
1° Ven. del mese: 17-18 e 21-22
Santo Rosario
Ogni giorno mezz'ora prima della S. Messa pomeridiana.
Il giovedì nelle famiglie: 21.15
Grande liturgia
Con preghiere di lode, consolazione, guarigione, liberazione e S. Messa solenne, 1° Venerdì del mese, ore 21-23
Tutti i mercoledì
Ore 21.15: Preghiera di Lode e catechesi in sala parrocchiale o nel chiostro della canonica.
Primo Martedì del mese
Ore 17: Santo Rosario meditato
Ore 18: S. Messa per i defunti Opera Dottrina Cristiana
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